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Compiti a Casa

per chi fa una Scuola di Teatro.

Quelli suggeriti nei punti sottostanti sono dei veri esercizi di teatro

e, in quanto tali, andrebbero eseguiti con serietà, rispetto e concentrazione. 

Come nella pratica sportiva, dopo un paio di mesi, vi scoprirete una prestanza fisica e psichica

notevolmente accresciuta.

Leggere ad alta voce.

Almeno venti minuti ogni giorno. In piedi. Scegliendo le pagine di un romanzo che vi piace, come stile e contenuti. Lanciando la voce contro le pareti. Articolando bene ogni singola lettera di ogni parola. Fa benissimo. Oltre ad essere un'ottima ginnastica per la vostra mascella vi aiuta ad abituarvi al suono reale della vostra voce. Dopo una decina di giorni, comincerà a piacervi.

 

Straparlare.

Almeno un quarto d'ora al giorno. Ovunque. E in qualunque posizione. In automobile, in bagno, quando in casa non c'è nessuno. Straparlare significa mettere insieme frasi e parole che non hanno alcun legame tra di loro, in assoluta libertà, senza alcuna preoccupazione di trovare un nesso logico. Si procede per associazioni visive. Fa benissimo. Oltre a essere un grandioso allenamento per acquisire una consapevolezza ritmica, diventa poco per volta la conquista di uno spazio inatteso e liberatorio, quello del nonsense. Siamo già dentro la creatività.

 

Danza tribale. (Rifuggendo tutte le posture classiche o rock)

Almeno venti minuti al giorno. Bastano quattro metriquadri. Quando in casa non c'è nessuno. Scegliere un brano musicale ossessivo e percussivo, meglio se solo strumentale. E poi lasciarsi andare, senza ritegno. Più i movimenti saranno scomposti e violenti, più ne trarrete un grande beneficio fisico e mentale. Il vostro corpo si riapproprierà di cifre espressive che desiderava da tempo e non ha mai perseguito per un legittimo senso di vergogna.

 

Andare in un caffè. (E restare lì almeno quaranta minuti.)

Seduti a un tavolino, con il cellulare spento, senza niente da leggere. Solo guardare e ascoltare. Cosa accade intorno. Come spioni, in missione segreta. Ordinando un cappuccino e non bevande alcoliche, altrimenti il senso di questa spedizione può essere compromesso. Entrare nella vita degli altri. Ascoltare con attenzione le conversazioni altrui, i toni di voce, l'uso della lingua italiana, il modo di ridere. State già creando una galeria di personaggi. Se riuscirete anche ad afferrare qualche contenuto che vada oltre i luoghi comuni, entrerete nel mistero della drammaturgia.

 

Fingersi cieco. (Basta il bastone bianco, non è necessario avere anche il cane con il cappottino della croce rossa.)

Da fare in un quartiere dove ovviamente non vi conoscono. Almeno un'ora. Girovagare per il quartiere facendovi aiutare ai semafori, entrare in un bar per bere un caffè e, se è bella stagione, ordinare un cono gelato. Facendo questo esercizio si imparano tante cose, oltre al piacere di non essere davvero ciechi nella vita di tutti i giorni. Osservando le reazioni degli altri. Che non saranno sempre improntate alla comprensione e alla solidarietà. Il diverso fa paura. Non è un esercizio innocuo. Facevi seguire a distanza da un amico, pronto a intervenire.

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