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Corso di Scrittura Autobiografica.

Condotto da Francesca Guglielmino

Approfondimenti

Qui il calendario, il programma e le modalità di iscrizione

Metodologia.

Il pensiero autobiografico, ben lungi dall'appesantire il senso della vita, la alleggerisce; poiché ne mostra e dimostra di continuo l'imprendibilità. (D. Demetrio)

 

La metodologia della scrittura autobiografica si articola in un processo di lavoro ben definito.

Il primo incontro, attraverso l’utilizzo di dispositivi specifici, permette ai partecipanti di conoscere la struttura della proposta e consente la messa in comune del patto autobiografico, oltre che un primo momento di scrittura autobiografica che conduce i partecipanti verso il cammino del voler scrivere di sé.

Gli incontri successivi entrano nel merito del narrarsi: necessità umana fondamentale di conoscenza di sé e degli altri, attività relazionale che consente di comprendere la propria storia, di interpretarla e risignificarla con lo sguardo del presente. Attraverso i dispositivi proposti la scrittura autobiografica chiarifica la propria esperienza di vita, restituisce consapevolezza e permette ai partecipanti di attraversare passato e presente fino a  guardare avanti in funzione prospettica.

Si tratta di un percorso che stimola l’auto-riflessione, dà significato alla propria esperienza di vita, favorisce il cambiamento attraverso l’auto-apprendimento e l’auto-consapevolezza, implementa la flessibilità del pensiero anche con il sostegno del gruppo che si fa cassa di risonanza di esperienze e racconti e che raccoglie parole rendendole sacre ed umane al contempo.

Svolgimento di ogni incontro.

Gli incontri durano 2 ore e mezza e si svolgono secondo una trama definita: 
- rituale di apertura 
- proposta del dispositivo autobiografico che darà avvio al processo di scrittura attraverso sollecitazioni 
- letterarie (dal mémorie, al diario, al romanzo famigliare, all'analisi autobiografica, al racconto interiore, alla poesia)
- artistiche (acquerello, carboncino, argilla) 
- fotografiche (ricostruire suggestioni di memoria, fotografare sé stessi, guardare immagini fotografiche stimolo)  
- corporee (rilassamento, meditazione, scoperta lenta del corpo, ritmica corporea) . Si ricorre inoltre all'ascolto di musica, alla visione di immagini grafiche, fotografiche e pittoriche suggestive. 
- attività di scrittura autobiografica e artistica  
- condivisione dei materiali e dei testi
- rituale di chiusura 

Moduli e tematiche.

Primo Modulo.

CERCARE LE FORME DELL'IDENTITA' NEL RACCONTO DI SE': FORME DELL'ESISTENZA E FORME DELLA SCRITTURA

Rousseau fu il primo romantico. 
Esiste un rapporto molto chiaro tra i due aspetti della sensibilità di Rousseau

l'emergere dell'individualità, di un sé nettamente definito

che oltrepassa la soglia della visibilità, e la valorizzazione della vita emotiva

ed è un rapporto di reciproca definizione.

Rousseau, riflettendo sul suo impegno di scrivere la storia della sua vita

dice “Non ho che una guida sicura su cui possa contare ed è il concatenarsi

dei sentimenti che hanno contrassegnato la successione del mio essere,

e, attraverso di essi, quella degli avvenimenti che ne furono la causa o l'effetto.

Dimentico facilmente i miei mali, ma non posso dimenticare le mie colpe,

e dimentico ancora meno i miei buoni sentimenti.

Il loro ricordo mi è troppo caro per dissolversi mai nel mio cuore.

Posso incorrere in omissioni nei fatti, in trasposizione, in errori di date,

ma non ingannarmi su quel che ho sentito, né su quel che i miei sentimenti

mi hanno indotto a fare: ed è qui la sostanza di tutto.

Assunto specifico delle mie confessioni e di far conoscere

con esattezza il mio intimo in tutte le situazioni della mia vita.

Ho promesso la storia della mia anima, e per scriverla fedelmente

non ho bisogno di altre memorie; mi basta, come ho fatto fin qui, rientrare dentro di me.”
(Foucault, Tecnologie del sé) 

 

Il primo modulo (autunno 2023) si interroga sulle forme esistenziali che assume l'anima di fronte agli avvenimenti della vita. Il percorso di scrittura autobiografica utilizza dispositivi e sollecitazioni grafiche e materiche (la spirale esistenziale, la linea del tempo, gli apici e i passaggi, le mappe, i paesaggi interiori, i fili della vita, le stoffe da accostare, cucire, legare, le figure della circolarità, la forma  dell'infinito, l'impronta digitale, l'alfabeto della memoria, l'albero genealogico interiorizzato, i simboli, i mandala) per esplorare il proprio vissuto e giungere ad una scrittura metaforica, poetica, narrativa che accompagni ed accresca la ricerca cognitiva sul proprio vissuto e la consapevolezza esistenziale.La forma che assume la memoria nelle scritture e nelle opere grafiche sostiene la ricostruzione di storie di vita che risignificano e contestualizzano, nel proprio percorso esistenziale, ricordi e memorie.Il lavoro si articola anche attraverso il tema della biografia, dove in gioco vi sono due o più persone “vincolate soltanto da un patto di reciproca disponibilità a conoscersi a vicenda […] Si fonda sulla reciproca apertura a cercare una scambievole soddisfazione.” (D. Demetrio, Raccontarsi. L'autobiografia come cura di sé). Le sollecitazioni grafiche, materiche e di scrittura vengono proposte anche nella relazione con gli altri, in un dialogo costante che permetta di conoscersi e riconoscersi attraverso la trasparenza del racconto emotivo e esperienziale.

Secondo Modulo

UNO, NESSUNO, CENTOMILA RITRATTI: AUTORITRATTO SPECCHIO DELL'ANIMA, RITRATTO SPECCHIO DI CONOSCENZA

Io sono vivo e non concludo. La vita non conclude. E non sa di nomi, la vita.

Quest’albero, respiro trèmulo di foglie nuove. Sono quest’albero.

Albero, nuvola; domani libro o vento: il libro che leggo, il vento che bevo.

Tutto fuori, vagabondo.
(Pirandello, Uno, nessuno, centomila
)

 

Il secondo modulo (inverno 2024) fonda la sua struttura sulla grande tematica dell'autoritratto, specchio fedele o infedele dell'identità, poliedrico caleidoscopio di tracce esistenziali, di idee su di noi, di tratti amati e detestati, di forme chiare ed oscure, di elementi molto definiti e di altri da scandagliare. Autoritratto in continuo mutamento, come la nostra esistenza e l'idea di noi stessi e dell'umanità.

L'autoritratto può essere “curriculare, se vi siete mantenuti freddi, didascalici, molto formali e impersonali”, “riflessivo, una sorta di esame di coscienza che non ha distinto i tempi della vostra vita”, “poetico-metaforico”, “composito” (D. Demetrio, Raccontarsi. Il gioco della vita), può assumere quindi le forme più disparate attraverso la distillazione poetica della parola o la sovrabbondanza descrittiva, riflessiva, narrativa. L'autoritratto viene ripreso, ritoccato, rimaneggiato, rivisto in tempi diversi in un percorso di consapevolezza e di contatto profondo con il mistero che siamo noi esseri umani.

Ci interroghiamo sul significato dell'autoritratto, di che cosa voglia dire mettere su carta in parole l'attuale autoritratto e lavorare altresì sull'”autoritratto ricordo”, “a. riflessione”, “a. pensiero”, “a. fisico”, “a. futuro”.

Sollecitazioni letterarie, artistiche e fotografiche sono strumenti fondamentali per esplorare la tematica proposta (dalla lettura di fonti letterarie alla visione di opere d'arte e fotografie d'autore fino alla esplorazione di tecniche artistiche e fotografiche per creare autoritratti e ritratti materici) e per produrre una galleria di autoritratti che racconti la storia umana che ci attraversa, trasportandoci dal passato, al presente fino a darci la possibilità di intravedere autoritratti futuri.

Anche in questo modulo, il lavoro si articola attraverso il tema della biografia, dove in gioco vi sono due o più persone “vincolate soltanto da un patto di reciproca disponibilità a conoscersi a vicenda […] Si fonda sulla reciproca apertura a cercare una scambievole soddisfazione.” (D. Demetrio, Raccontarsi. L'autobiografia come cura di sé).

L'autoritratto diventa ritratto: dalla capacità di pensare sé stessi alla visione compartecipata del ritratto altrui. Il dialogo attivo nel ritratto ci fa riconoscere l'altro come individuo e persona e ci permette di aprire la nostra idea di noi allo sguardo altrui. Si tratta di un'operazione che richiede vicinanza relazionale e uno sguardo delicato e complice.

Terzo Modulo

LA NATURA INTORNO A ME, LA MIA NATURA, LA NATURA UMANA

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
(Giacomo Leopardi, L'infinito)

 

Il terzo modulo (primavera 2024) fa riferimento al filo verde dell'esistenza, legato alle esperienze vissute in contesti naturali, e cerca metafore visive, sonore, corporee, immaginative che permettano di indagare il proprio sguardo sul mondo naturale, il rapporto profondo che ci connette alla natura in modo talvolta armonico, altre volte conflittuale. Il nostro corpo è parte della natura e insieme si innesta in un mondo strutturato artificialmente, che abbiamo creato nel corso della storia umana. 
Durante il percorso ci si interroga sulla natura del nostro essere individuale e sulla natura umana tout court: natura essenziale individuale e natura umana dialogano costantemente, alimentandosi in un gioco di specchi e di rispecchiamenti. La natura intorno a noi rimanda all'infinito dentro di noi, la natura del nostro io rimanda alla concezione della natura umana, permeata della cultura a cui apparteniamo.
La parola poetica e il lavoro sul corpo sono centrali in questo percorso di ricerca, oltre all'esperienza di tecniche pittoriche. 
Anche questo modulo articola il lavoro attraverso il tema della biografia, dove in gioco vi sono due o più persone “vincolate soltanto da un patto di reciproca disponibilità a conoscersi a vicenda […] Si fonda sulla reciproca apertura a cercare una scambievole soddisfazione.” (D. Demetrio, Raccontarsi. L'autobiografia come cura di sé). 
Le sollecitazioni corporee, pittoriche e di scrittura vengono proposte anche nella relazione con gli altri, poiché siamo tutti parte della natura e apparteniamo alla natura umana fondandola con il nostro esistere al mondo. La relazione corporea e artistica permette di specchiarsi nella natura del corpo dell'altro, di entrare in contatto con l'umanità aiutandoci reciprocamente a svelare il mondo dei significati (D. Demetrio, Raccontarsi. L'autobiografia come cura di sé) che ci appartengono.

Maigret & Magritte - Corso Moncalieri, 190 a Torino

Per ulteriori informazioni: corsi@maigretemagritte.org - WhatsApp Tel. 334.9579171

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