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Area di Concertazione Permanente.

Se volete entrare nei luoghi sottodescritti, attenzione ai link. 

E’ facile: basta premere.

 
E’ uno spazio infinito. Sembra un deserto, un paesaggio quasi preistorico. 

In realtà è un terreno fertile, in attesa di essere abitato e costruito.

Non è vero che il mondo è diventato piccolo.

Dentro la nostra psiche ci sono ancora distese enormi da esplorare. 

Basterebbe mettersi in viaggio. E cercare. Cercare. Che bella parola. Cercare per trovare.

Qualsiasi cosa va bene, pur di non rimanere immobili.


In questo spazio sorgono alcune costruzioni in pietra, scolpite in modo rudimentale.

Da chi, impossibile saperlo. Magari sono qui da sempre. E le abbiamo soltanto sognate.

Ora si tratta di usarle.Sono molto distanti l’una dall’altra. Bisogna camminare a lungo per raggiungerle.

Meglio farlo di notte.

Quando gli altri dormono.

E noi abbiamo qualche manciata di tempo per immaginare la nostra vita e la forma che sta assumendo.

 

A circa 20 chilometri dall’Arco di Accesso, in direzione est, sorge la costruzione in pietra della Caffetteria Teatrale.

E’ un sipario rosso, smosso dal vento. Dietro, non c’è un palcoscenico.

Si apre, invece, un altro spazio infinito. Ma, una volta dentro, ci si accorge subito della differenza.

E’ pieno di storie. Basta prenderle e farne qualcosa.

 

A circa 20 chilometri, in direzione ovest, sorge un’altra costruzione.

Sempre in pietra e scolpita in modo rudimentale. E’ il Museo delle Pietre Miliari.

Qui l’accesso è difficile. Occorre uno sforzo prodigioso di memoria.

Magari ricordassimo con chiarezza quali libri o quali brani musicali sono stati fondamentali nella nostra esistenza. 

Nel Museo delle Pietre Miliari troverete quei titoli che sono stati importanti nella vostra vita.

Quelle opere che vi hanno aiutato ad alleggerire l’esistenza in un momento difficile.

Quei brani musicali che ancora oggi è un grande piacere ascoltare.

E’ un  Museo. Parola che deriva da Musa Ispiratrice.

Rispettando questo spirito, metteteci quello che volete. 

 

A circa 20 chilometri, in direzione nord, troverete un’altra costruzione in pietra.

Anzi, più costruzioni. Disposte quasi a semicerchio.

Al centro c’è il Suk.

L’unico mercato dove arrivano tutti i prodotti coltivati in questo deserto infinito che, purtroppo, non sono altrettanto infiniti.

Nel Suk troverete anche oggetti in vendita, magari usati ma di un certo valore, che appartengono a voi o a vostri amici. 

Anche oggetti di cui volete far dono e preferite che finiscano in mani amiche.  

E magari, grazie a questo mercatino, ogni oggetto troverà modo di iniziare una nuova avventura.

In altre case, altri luoghi, altre città. 

 

 

A circa 20 chilometri, in direzione sud, troverete un colonnato in pietra e qui sorge il Bivacco.

Una zona di ristoro, di quiete. Davanti al fuoco, si può attendere la notte rifocillandosi e trovando un po’ di calore. 

Nel deserto, la temperatura notturna è piuttosto rigida. Meglio trascorrerla in compagnia. 

Mangiando, bevendo e chiacchierando. Nel Bivacco troverete consigli gastronomici di ogni tipo. 

Suggeriti da voi, perché sono manicaretti di cui siete cuochi esperti, o perché sono ricette che appartengono ai segreti della vostra famiglia. 

Che è bene conservare.

E passare ad altri, affinché possano godere di quei sapori. 

Non sono esclusi suggerimenti sulle bevande e i vini. 

Dove acquistarli, spendendo meno.

 

Percorrendo ancora circa 20 chilometri, in una direzione non precisata, si arriva in una zona nascosta da quattro avallamenti di roccia.

E’ il Rifugio dei Clandestini.

Un luogo dove tutti coloro che, per qualsiasi ragione, si sentono clandestini possano curare il loro senso di estraneità e proteggere la loro storia. 

Vengono qui a ristorarsi non solo i clandestini classici delle migrazioni forzate o coloro che sono inseguiti dalla giustizia, ma gruppi di persone assolutamente insospettabili.

Liberi professionisti, manager, artisti, informatici, professori…

 

Infine, percorrete altri 20 chilometri, in una direzione altrettanto imprecisata.

Arriverete in una zona affollatissima di persone intente a scambiarsi storie di qualunque tipo.

In una enorme spianata, protetta da alberi millenari in mezzo a cui sorge un piccolo lago.

Queste persone trascorrono il tempo raccontando.

Il luogo si chiama Area Pubblica.

Potete entrare a far parte di questo gruppo di persone in qualunque momento.

E proporre la  vostra storia.

Trovando ascoltatori attenti, pronti ad esprimere le proprie opinioni in modo schietto e costruttivo.

Altrettanto potrete fare voi nei loro confronti.

E’ un’Area dedicata al confronto, al dibattito e alla creatività.

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